“La mia è la cucina della memoria. Sui sapori dei miei ricordi di bambino elaboro la carta del mio ristorante e dedico continuamente piatti a quello che ho vissuto”.
Sono felice di scrivere, dopo tanti anni che conosco Arcangelo, ne sono passati circa 17…, di un amico come lui, delle sue ricette, del suo modo di concepire la cucina, del suo saper essere cuoco sincero e della sua calda e mai ferma “romanit”.
Classe 1962, romano dei Castelli, Arcangelo Dandini è la quarta generazione di una stirpe di ristoratori devota al buono e alla cucina di tradizione romana e laziale. Chef dell’Arcangelo a Roma Prati in via Giacchino belli, aperto dopo l’esperienza presso il Simposio, annesso all’Enoteca Costantini di piazza Cavour, praticamente a pochi metri, e poi di Supplizio la friggitoria turra romana in Via dei banchi Vecchi, dall’altra parte del Tevere.
Questa idea, nata dalla fervente mente di Arcangelo, esprime tutta la sua passione per il Supplì, il cibo di strada per eccellenza, e per i cibi dell’antica tradizione romana. Il locale rispecchia interamente la sua voglia di omaggiare la tradizione, con un ambiente un po’ rustico, allestito come se fosse un salotto di casa


Da ragazzo, tra il 1987 e il 1990, lavorò al fianco di Aimo Moroni presso il Luogo di Aimo e Nadia a Milano, una tappa fondamentale per la sua formazione e conoscenza delle materie prime.
Inizio 2022 Arcangelo apre il suo locale londinese, Queensway, il nome è tutto un programma : Garum e la cucina, come lui stesso ci riferisce, è un misto tra quella del ristorante L’Arcangelo e quella più “street food” di Supplizio a Roma.
Arcangelo è dotato di tecniche sopraffine nell’elaborazione dei piatti ma il “corpo” della sua cucina, la vera anima che hanno segnato a fuoco la sua storia sono ricette come l’amatriciana, la cacio e pepe, la carbonara, la gricia, le paste fresche in genere.
Più romano di così!