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Pesce stocco e patate

Pesce stocco e patate

Porzioni 4 persone

Ingredienti

  • 1 kg stoccafisso già ammollato
  • 3 coste di sedano
  • 150 gr olive in salamoia
  • 350 gr pomodorini Pachino
  • 2 cipolle rosse
  • q.b. sale e pepe
  • q.b. olio extravergine di oliva
  • q.b. origano
  • 400 gr patate lessate
  • 25 gr capperi dissalati
  • succo di limone

Istruzioni

  • Portare dell'acqua a bollore in una casseruola e lessare lo stocco per circa 5 minuti dopo averlo tagliato a pezzi grandi.
  • Scolare il pesce e lasciarlo raffreddare, poi dividerlo in pezzi più piccoli, rimovendo tutta la pelle e residui di lisca e spine.
  • Utilizzare le patate solo dopo averle già lessate e ben raffreddate.
  • Tagliare i pomodorini a metà e le olive in pezzi.
  • Tagliare la la cipolla a rondelle, a dadini il sedano privato dei filamenti.
  • Unire tutti gli ingredienti in una insalatieri, salare e pepare, unire origano, olio ed una bella premuta di succo di limone.

Note

Lo stoccafisso (detto pescestocco o semplicemente stocco) è l'alimento costituito dal merluzzo nordico conservato per essiccazione naturale senza l'uso del sale. Con la denominazione stoccafisso puo essere commercializato solo, se il prodotto deriva dal merluzzo nordico, ossia esclusivamente dalle specie Gadus morhua e/o Gadus macrocephalus. 
Il nome potrebbe derivare dal norvegese stokkfisk ovvero dall'olandese antico stocvisch, cioè "pesce a bastone", secondo altri dall'inglese stockfish, cioè "pesce da stoccaggio" (scorta, approvvigionamento).
Simile al baccalà nell'aspetto, lo stoccafisso si differenzia dal primo, che viene invece conservato mediante salagione.
L'essiccazione naturale è uno dei metodi di conservazione del cibo più antichi.
Vi sono documenti che attestano questa pratica nei Mari del Nord sin dai tempi di Carlo Magno (IX secolo). Il pesce secco ottenuto in questo modo può conservarsi anche per anni ed è facilmente trasportabile e commercializzabile. Fu proprio questa facile conservazione a bordo delle navi a farlo diventare il principale alimento dei Vichinghi. Le prime notizie sull'arrivo in Italia dello stoccafisso risalgono proprio al tempo dei Normanni in Sicilia.
Agli inizi del Cinquecento risale l'importazione del merluzzo secco in Calabria dal porto di Napoli; le prime notizie documentate sono datate 1561. Oltre a Napoli, veniva importato anche a Genova e Venezia.
I veneziani erano grandi navigatori e portavano in patria ogni novità: la più diffusa versione dei fatti sostiene che nel 1432 la spedizione agli ordini del capitano veneziano Pietro Querini naufragò in Norvegia, sull'isola di Røst, a sud delle Isole Lofoten. Per sopravvivere l'equipaggio superstite imparò a nutrirsi di questi grossi pesci, venendo ben presto in contatto con le popolazioni locali. Rientrando a casa il capitano Querini portò gli stoccafissi, che nel Triveneto e negli altri territori un tempo appartenenti alla Serenissima sono chiamati bacalà (mentre il baccalà nel resto d'Italia indica un merluzzo conservato sotto sale).
Calorie: 343kcal
Portata: secondi di pesce
Cucina: Cucina di Sicilia, Italiana
Keyword: cucina Siciliana

Nutrition

Calorie: 343kcal | Carbohydrates: 28g | Proteine: 42g | Fat: 7g | Grassi saturi: 1g | Grassi trans: 1g | Colesterolo: 118mg | Sodio: 1527mg | Potassio: 1314mg | Fiber: 6g | Zucchero: 6g | Vitamina A: 903IU | Vitamina C: 36mg | Calcio: 75mg | Ferro: 2mg
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