
Struffoli napoletani
Ingredienti
- 500 gr farina
- 250 gr miele
- 100 gr zucchero
- 70 gr burro
- 3 tuorli
- 3 uova intere
- 2 cucchiai vino rosso
- 1 limone scorza grattugiata
- 1 arancia scorza grattugiata
- q.b. confettini di zucchero
- q.b. canditi misti
- q.b. sale
- q.b. olio di semi di arachide per friggere
Istruzioni
- Impastare la farina con lo zucchero, il burro morbido, le uova, i tuorli, e la scorza grattugiata di mezza arancia e del limone.
- Aggiungere anche un pizzico di sale e un cucchiaio di Grand Marnier.
- Lavorare il composto fino ad ottenere un panetto liscio, copritelo con della pellicola alimentare e lasciatelo riposare per circa 2 ore.
- Riprendete l'impasto staccate nelle piccole porzioni e formate dei filoncini, quindi tagliateli in piccoli tocchetti.
- Arrotondarli leggermente con l'aiuto delle mani e friggerle in abbondante olio di arachidi caldo poco per volta finché non saranno dorati, attenti a non farli bruciare.
- Scolateli su della carta da cucina.
- Scaldare il miele in una casseruola capiente e quando si sarà liquefatto immergere gli struffoli mescolando l'immagine in modo che se ne ricoprono uniformemente aggiungere anche i canditi e i confettini.
Note
Il nome dello "struffolo", ossia della singola pallina che compone il dolce, deriverebbe dal greco, precisamente dalla parola στρόγγυλος (stróngylos, pron. "strongoulos" o "stroggulos") che significa "di forma tondeggiante". Nonostante la loro tipicità, sembra che gli struffoli non siano stati inventati a Napoli ma che siano stati portati dai greci già ai tempi della Magna Grecia. Peraltro, nella cucina greca esiste ancora una preparazione simile, i loukoumades (ghiottonerie). Un'ipotesi più probabile sull'origine degli struffoli è di derivazione spagnola. Esiste infatti, nella cucina andalusa, un dolce estremamente simile agli struffoli, il piñonate, che differisce dal dolce napoletano solo per la forma delle palline di pasta, che sono più allungate. La parentela tra struffoli e piñonate potrebbe risalire al lunghissimo periodo di vicereame spagnolo a Napoli. Anche l'uso come dolce tipico natalizio sembra essere relativamente recente, in quanto il ricettario del Crisci (1634) ne fa cenno ma non specificamente in relazione al pranzo di Natale. Da essi venne poi preso spunto per la creazione di altre ricette tipiche delle regioni italiane, come quella dei Sannacchiudere, variante degli struffoli napoletani tipica pugliese (per la precisione tarantina).
Nutrition
Calorie: 321kcal | Carbohydrates: 57g | Proteine: 7g | Fat: 8g | Grassi saturi: 4g | Colesterolo: 102mg | Sodio: 112mg | Potassio: 107mg | Fiber: 2g | Zucchero: 26g | Vitamina A: 274IU | Vitamina C: 6mg | Calcio: 315mg | Ferro: 14mg